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IL CENTRO DELLA CORSICA

La Castagniccia

Nel nord-est della Corsica si trova la Castagniccia, una regione collinare ricca di boschi di castagni. A quota oltre 1767 m si trova la vetta del Ponte San Pétrone. La Castagniccia ebbe un ruolo importante nell’indipendenza della Corsica: i numerosi monasteri furono utilizzati come luoghi di ritrovo per i combattenti per la libertà e servirono anche come centro di resistenza. È anche la regione dove è nato Pasquale Paoli. Nel XV secolo furono i genovesi a piantare i primi castagni, successivamente i corsi furono obbligati a piantare quattro alberi all’anno. In precedenza la Castagniccia era una regione ricca con la più alta densità di popolazione dell’isola. In questi anni di abbondanza sorsero molti edifici come le chiese in stile barocco. Nel corso dei successivi 30 anni, la regione conobbe un rapidissimo spopolamento.

La Valle degli Alesani

La valle si affaccia sul mare ma passa per il centro di Castagniccia, a San’t-Andrea-di-cottone attraversate il paese di Ortale che vi porterà a Valle-d’Alesani. Il re di Corsica Theodor Von Neuhott fu incoronato il 15 aprile 1736 nel monastero francescano di Alesani, che si trova prima di arrivare al villaggio. La D71 conduce a Piedicroce e alla sua chiesa Saint-Paul. Un vicolo scende fino a raggiungere la sorgente dell’Orezza.

Sorgente d'acqua Orezza

Conosciute fin dall’antichità romana, le acque minerali frizzanti naturali di Orezza nascono nel cuore della Castagniccia. La sorgente era rimasta chiusa per molti anni prima che la società ne rilevasse l’attività nel 2000. Troverai uno store per scoprire i prodotti dell’azienda ma anche un negozio di souvenir. Sopra il paese si può scoprire anche il monastero di Orezza, costruito nel 1485 dai francescani, l’edificio fungeva da luogo di ritrovo durante la resistenza. Gran parte dell’edificio fu distrutta dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

Corte

Corte fu la capitale della Corsica indipendente a metà del XVIII secolo. Nella città alta si trovano monumenti di questo periodo storico, come il Palazzo Nazionale. Da visitare anche la quattrocentesca Chiesa dell’Annunziata e Piazza Gaffori. Un belvedere offre una vista panoramica a 360°, con sotto i fiumi Restonica e Tavignanu. La cittadella e le sue fortificazioni dominano la regione e ospitano il Musée de la Corsica, un museo di arte, storia e anche antropologia, che permette ai visitatori di scoprire la storia dell’isola. La città è sede dell’Università della Corsica e oggi conta circa 3.500 studenti. Corte si trova nel cuore del Parco Naturale Regionale della Corsica e il suo patrimonio naturale offre numerose escursioni, come sul Monte Cardo o sulla valle della Restonica.

La Valle della Restonica

Una valle selvaggia e romantica dove troverai bellissime foreste e sublimi luoghi per nuotare. Tra escursioni e balneazioni in alta stagione, nel cuore della valle c’è sempre qualcosa da fare ! Dopo 16 km su strade tortuose, è il momento di iniziare l’escursione verso i laghi di Melo e Capitello, per una camminata di circa 3 ore per raggiungere il primo.

Venachese / Venaco

Proseguendo la strada a sud di Corte, attraversiamo il borgo di Riventosa, noto per la Sagra del Formaggio a maggio. Molti punti balneabili nel fiume Vecchio sono accessibili. Per i più sportivi, nella regione si pratica anche il canyoning. Lungo la strada verso Vivario troverete il viadotto di Gustave Eiffel, risalente al 1892. Poco sopra è stato costruito un nuovo ponte per il passaggio del treno della linea Bastia/Ajaccio. La strada ci porta a Vivario, dove possiamo trovare alcuni negozi e alloggi. Il paese è attraversato dal sentiero escursionistico Mare a Mare Nord. Dopo 5 chilometri si raggiunge il paese di Canaglia, punto di partenza per un’escursione alla cascata Meli poi al ponte Tola, con zone balneabili nel fiume. Arriviamo poi al paese di Tattone, poi Vizzavona. Molto apprezzato per le sue grandi foreste e la sua freschezza, il villaggio attira i turisti che fanno un’escursione alla Cascade des Anglais. Dopo un’ora di cammino nella foresta e lungo il fiume, arriverete alle cascate dal basso. Ripartiamo poi sulla N193, che ci porta molto facilmente al Col de Vizzavona, arriviamo alla Valle del Gravone. La strada prosegue verso Ajaccio.

Valle dell'Asco e del Niolu

Dal paese di Ponte Leccia bisogna prendere la direzione Calvi/Ile Rousse per raggiungere la valle dell’Asco. Dopo 2 km giriamo a sinistra (D47), verso il villaggio di Asco e la sua valle. La strada nel cuore della valle dell’Asco vi porterà attraverso una stretta gola e salirà continuamente prima di terminare in una profonda e stretta valle montana, delimitata da una montagna che supera i 2000 metri sul livello del mare.

Deviazione per Moltifao e Castifao

Prima di arrivare nel cuore della valle dell’Asco, si prende la strada verso i paesi di Moltifao e Castifao. Attraversato il primo borgo si arriva su un alto colle, dove si possono vedere i ruderi dell’antico monastero di San Francesco di Caccia. Distrutto dai genovesi, l’antico edificio in legno fu ricostruito nel 1569, e ampliato nel corso degli anni. Nel corso del XVIII secolo il luogo venne saccheggiato e parte del tetto crollò. Ora ci sono tombe intorno all’edificio nonostante la minaccia di crollo. Proseguendo la strada verso il passo arriviamo al villaggio di Castifao e alla sua torre di difesa Paganosa.

Ritorno in Valle dell'Asco

Lasciato il bivio verso Moltifao, la strada segue il fiume Asco. 600 metri più avanti c’è il villaggio delle tartarughe. All’interno del sito i visitatori possono ammirare le diverse razze di tartarughe presenti sull’isola, tra cui la tartaruga greca che vive libera. Il locale è aperto da giugno a settembre. Dopo il parco delle tartarughe, dalla strada sono accessibili numerose zone balneabili. Poco prima di arrivare nella gola dell’Asco, arriviamo al parco avventura e alla sua Via Ferrata. Da questo sito la valle non è consigliata ai camper e ai conducenti al traino. La strada a tornanti prosegue e conduce ad Asco, paesino di montagna di 600 abitanti, che vive prevalentemente di turismo. Sotto Asco si trova il ponte genovese, uno dei più conosciuti della Corsica. La piscina trasparente si trova sotto il ponte, dove sono possibili salti di 3-4 metri. Dietro il paese, la strada si dirige verso Haut-Asco e termina presso la stazione sciistica, a 1.450 m di altitudine, che ospita una ESI (Scuola Internazionale di Sci). Il sito è una tappa del famoso sentiero GR20, ma anche il punto di partenza delle escursioni a Muvrella o Punta Culaghja.

Il Niolo

La valle del Niolo si raggiunge da tre versanti, dal Golfo di Porto, dal Passo del Verghio o dalla Scala di Santa Regina. A Francardo, sulla strada tra Corte e Ponte Leccia, bisogna svoltare sulla D84 in direzione Calacuccia/Golfo di Porto per arrivare a valle. C’è anche la possibilità di prendere la D13 dopo Castirla. Superato il ponte del Golo, e dopo 5 km, si raggiunge, con una strada tortuosa, la Scla di Santa Regina. Prima di arrivare al paese di Calacuccia attraversiamo la diga del Lago di Calacuccia, costruita negli anni ’60. È il centro principale della valle del Niolo. Ci sono rifugi, ristoranti e il sentiero Mare a Mare Nord attraversa il paese. Per accogliere i turisti è aperto anche un ufficio di informazioni turistiche. Proseguendo sulla D84 si arriva al bivio in direzione Lozzi. Ci sono due campeggi, che sono punti di partenza per la salita al rinomato Monte Cinto, ma anche per altre escursioni. La strada prosegue verso Albertacce, località frequentata dagli appassionati di parapendio. Attraversato il paese si trovano zone balneabili in località Golo, in particolare nei pressi del ponte genovese Ponte Altu. La D84 porta alla casa forestale Poppaghja, punto di partenza per l’escursione al Lago Nino. Su un sentiero segnalato e ben segnalato, la camminata dura circa 5 ore andata e ritorno. Il lago si trova in mezzo ai pozzi, piccoli rivoli attraversati da prati. Il lago funge da sorgente per il Tavignano, il secondo fiume più grande dell’isola. 4 km prima di arrivare al passo, molte auto parcheggiano attorno al tornante: da qui parte l’escursione alla cascata Radule (nonché all’ovile omonimo). Il sentiero copre parte del GR20. Arrivando al passo si possono vedere gli impianti utilizzati nel periodo invernale dal comprensorio sciistico del Castello di Verghio. Dietro il passo, la strada prosegue verso Evisa, poi Porto.